5 Dicembre 2023

Shall we dance?

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Un film insospettabile che vorrei sottoporre all’attenzione di tutte quelle persone, che come me, sono interessate a uno sguardo di genere sul mondo, è del 2004: “Shall we dance?
La regia del film è di Peter Chersom e tra gli attori del cast ci sono Richard Gere, Jennifer Lopez e Susan Sarandon. Il film rientra nelle sezioni commedie e racconta di un avvocato (interpretato da Richard Gere), che ha la fortuna di avere tutto ciò che si potrebbe desiderare: un figlio, una figlia, una splendida moglie e un lavoro. Richard Gere non ha però desideri, come sottolineato dalla stessa moglie (Susan Sarandon), ma un giorno, come tanti, mentre torna dal lavoro scorge una scuola di ballo dove intravede da una finestra una bellissima donna (Jennifer Lopez). Da questo fortuito evento Richard Gere prende lo spunto per iniziare a ballare. Il resto alla vostra visione…

Per quello che però riguarda l’Associazione LUI il film presenta diversi interessanti spunti, che vi sottoponiamo.

  • Analizzare la crisi di mezza età di un uomo che ha la fortuna di avere tutto dalla vita.
  • Il fatto che degli uomini si ritrovino per imparare a ballare, tra risate e imbarazzi ma che su questo “inusuale” spunto inizino a fare gruppo tra di loro, sostenendosi e aiutandosi.
  • Inoltre durante questa esperienza di ballo Richard Gere viene a sapere che un suo collega si traverse per andare a ballare. Un amico che ha subito bullismo dai compagni di scuola quando era giovane perché era un etero a cui piaceva ballare. Questo collega vorrebbe tanto ballare ed essere visto per quello che è ma si traveste e si interessa di football (anche se non gli piace) pur di sentirsi accettato dalle altre persone, dagli altri maschi.
  • Altro interessante spunto del film è il fatto che uno dei ballerini si mostra inizialmente molto “macho”, infatti si iscrive al corso di ballo per “rimorchiare” le ragazze e insinua che altre persone possano essere omosessuali, inoltre non vuole che altri uomini si avvicinino troppo a lui ma in realtà nel proseguo del film si scoprirà ben altro…

 

Il film quindi a mio dire parla del fatto che la vita è una e che non merita di essere vissuta mostrandosi per qualcosa che non si è e che non ci piace, aderendo quindi alle aspettative che le altre persone hanno su di noi ma bensì, per perseguire ciò che si ama, che ci piace e che ci appassiona, come per esempio anche il ballo. Richard Gere è un legale che si occupa di testamenti, e quando le persone si rivolgano a lui per mettere tutto nei testamenti (risentimenti, rivelazioni, lasciti), una volta finiti tutti gli aspetti burocratici gli dicono: “tutto qua?” L’attore risponde di sì per quanto riguarda i documenti per tutto il resto dipende da loro, sottolineando come dipenda dalle persone il tipo di vita che vogliono, alcuni cambiano altri no, rimanendo sugli stessi binari.
In tal senso, proprio attraverso la passione per il ballo nel proseguo del film nascono tra uomini timide confidenze che muovono i primi passi dai bagni pubblici, lontani da occhi indiscreti perché “La maggior parte degli uomini vive una silenziosa disperazione, forse la disperazione non può più stare in silenzio”.
Infine altro aspetto da non sottovalutare è l’importante messaggio di saper rispettare un no dato da una donna quando viene dato anche perché talvolta può succedere anche di confondere certi desideri rispetto ad altri.

Il mio personale suggerimento rivolto soprattutto agli uomini è quindi quello di avere il coraggio di uscire allo scoperto e di mostrarsi per quello che sentono.
Buona visione.
JP

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