Tesi: Risignifcazioni di genere: tra processi di soggettivazione maschile e nuove politiche della maschilità

Paolo Troilo

Sempre più frequentemente l’Associazione LUI viene contattata da laureandi, laureande, che stanno formulando la loro tesi e che ci contattano per intervistarci su alcuni temi che trattiamo all’interno dell’Associazione. È un’esperienza che ci gratifica molto e che ci fa molto piacere per diversi motivi:

  • ci fa sperare in un mondo migliore, in chi ci contatta;
  • i lavori che vengono realizzati sono molto interessanti;
  • anche in Italia si lavora sul maschile, adottando una visione di genere;
  • ci rendiamo utili per le altre persone;
  • promuoviamo uno sguardo di genere.

 

Come Associazione abbiamo quindi pensato, rendere merito ai laureandi, alle laureande che ci contattano chiedendo loro, una volta terminato il loro elaborato, previa autorizzazione, pubblicare le loro tesi. Questo per dare loro una vetrina, rendere omaggio al loro sforzo ma anche per iniziare a costruire un archivio aggiornato dei lavori che vengono realizzati sul maschile.

Pertanto in questo articolo trovate la tesi della Dott.ssa Lucrezia Lazzeri, la quale ringraziamo per averci contattato, a noi e a cui facciamo in nostri migliori auguri di buon lavoro.

Corso di laurea triennale in Scienze del Servizio Sociale
Titolo: Risignifcazioni di genere: tra processi di soggettivazione maschile e nuove politiche della maschilità

Abstract

Considerando la rilevanza delle dinamiche di costruzione culturale e sociale dei significati definiti attorno alle caratteristiche sessuate, il presente lavoro di tesi ha inteso indagare i processi di ricostruzione di questi significati a partire da dinamiche soggettivazione maschile.
In ragione dell’obiettivo conoscitivo il primo capitolo si occupa di illustrare il concetto di genere analizzando inizialmente la differenza esistente tra il sesso e il genere; il primo riferito a specifiche caratteristiche biologiche che differenziano il maschio e la femmina, il secondo delinea, al contrario, un processo di costruzione sociale attorno ai caratteri biologici che definisce ruoli di genere e identità. Il capitolo offre quindi un approfondimento dedicato ad indagare i processi di soggettivazione femminili che hanno tematizzato tali dinamiche di costruzione sociale di significati, proponendo prospettive di lettura e istanze di rinnovamento sociale anche molto diverse tra loro.

Il capitolo successivo affronta il processo di soggettivazione maschile. Partendo dai primi movimenti degli anni Settanta, il capitolo prende in esame i men’s studies, ampio filone di ricerca scientifica dedicato allo studio degli uomini e della loro esperienza, all’analisi critica del patriarcato e alla decostruzione della mascolinità tradizionale, la cosiddetta “maschilità egemone”. Lo stravolgimento dei luoghi tradizionali di socializzazione maschile e dei modelli di riferimento genera nell’uomo conflitto e disagio ma allo stesso tempo genera nuovi desideri e occasioni differenti per reinventarsi e aprire spazi “altri” di libertà. Da queste dinamiche prendono vita importanti movimenti tra cui quello dei padri e degli uomini omosessuali su cui l’elaborato si sofferma.

Nel contesto delle molteplici esperienze di omosocialità maschile, il terzo capitolo si sofferma sulle attuali politiche di maschilità sviluppate da uomini che mettono in discussione il sistema di potere esistente e che si impegnano personalmente per l’eliminazione di ogni forma di violenza di genere nella direzione di un cambiamento del rapporto tra i sessi. In questo ambito la tesi propone una ricerca esplorativa sull’associazionismo maschile italiano che intende proporre nuove politiche maschili per il cambiamento. Attraverso la realizzazione di interviste semi-strutturate a testimoni privilegiati delle principali associazioni presenti nel contesto territoriale di riferimento e aderenti alla rete Maschile Plurale (Associazione LUI di Livorno; Gruppo Uomini in Cammino di Pinerolo; Gruppo Uomini in Gioco di Bari; Gruppo Uomini di Verona; Gruppo Uomini di Monza-Brianza e il Centro di ascolto uomini maltrattanti di Ferrara) si è inteso ricostruire tanto i percorsi biografici che hanno condotto alla soggettivazione e all’impegno associativo che l’azione di cambiamento culturale e sociale promossa dalle associazioni stesse, attraverso progetti ed iniziative specifiche. Percorsi che dimostrano le potenzialità di cambiamento di cui riescono ad essere interpreti ma che, allo stato attuale, continuano a rappresentare esperienze isolate e ancora poco conosciute o valorizzate anche all’interno delle reti istituzionali di contrasto a fenomeni correlati alle dinamiche di potere insite nei quali, ad esempio, la violenza di genere e che, in realtà, meriterebbero una diversa considerazione.

Immagine di Paolo Troilo

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