Gruppo di Autocoscienza Maschile
Alcuni giorni fa, l’Associazione LUI, è stata contattata da un giornalista, di una importante rivista, perché interessato a saperne di più, in merito ai Gruppi di Autocoscienza Maschile che tanto si stanno tanto diffondendo in America.
Per il momento non ci permettiamo di divulgare il nome del giornalista e neanche la rivista, dato che l’articolo è in corso di elaborazione.
In questa intervista, che speriamo di leggere a breve, ci è stato chiesto di riportare anche qualche testimonianza da parte dei diversi partecipanti. L’esperienza è stata quindi per noi molto importante, un momento di riflessione, un momento per fare il punto della situazione sul nostro percorso iniziato ufficiosamente nel 2010 tra due amici: Gabriele Lessi e me, Jacopo Piampiani e oggi allargato a tante altre persone.
Ecco quindi il desiderio di questo articolo:
- Spiegare nuovamente cosa sia il Gruppo di Condivisione L.U.I. – .
- Riportare le diverse testimonianze dei partecipanti.
L’Associazione LUI nasce come opportunità per tutte quelle persone che desiderano confrontarsi sulla propria idea di “essere maschi” nella società d’oggi.
L’Associazione LUI, prova a promuovere questa ardua missione attraverso diverse azioni concrete:
- Servizio di Sportello Telefonico: ChiAma LUI.
- Eventi Pubblici: da noi organizzati o in cui veniamo invitati.
- Progetti Nazionali e Internazionali.
- Gruppo di Neo-Futuri Padri.
- Interventi di Sensibilizzazione nelle Scuole.
- Formazione ad ampio spettro al personale interessato sul tema e/o che lavora sui nostri temi in oggetto.
- Sensibilizzazione attraverso il sito: scrivendo articoli, promuovendo iniziative, consigliando libri, film, ecc.
- Percorsi di fuoriuscita dai comportamenti violenti, attraverso il servizio P.U.M. – Programma Uomini Maltrattanti.
- e ANCHE attraverso un Gruppo di Autocoscienza Maschile, denominato Gruppo di Condivsisione L.U.I – .
Cosa è il Gruppo di Condivisione L.U.I. – ?
E’ la “fucina” della nostra Associazione, il volano da cui tutto ha origine. Scrivo in questo modo del gruppo perché originariamente l’Associazione LUI è nata proprio come gruppo di autocoscienza maschile, dove Gabriele e io ci incontravamo per parlare di tutte quelle cose che pensavamo fossero d’interesse e che riguardassero il maschile. Attraverso questo scambio ci siamo domandati se eravamo soli nel mondo nel porci queste domande, quindi attraverso le conoscenze dell’epoca ci siamo messi in contatto con l’Associazione Ippogrifo, realtà storica livornese di stampo femminista che gestiste il Centro Donna del Comune di Livorno e Centro Antiviolenza della Città di Livorno. Siamo stati accolti e orientati dall’Ippogrifo, con letture, discussioni, riflessioni che ci hanno formato, plasmato nell’assumere uno sguardo di genere in quello che ci circonda. Uno sguardo di genere che deve essere allenato, alimentato e promosso a tutte le persone per riuscire a conseguire una reale pari opportunità e una reale valorizzazione delle differenze di genere. Abbiamo quindi cercato di promuovere questo sguardo, cercando di diffondere quanto più possibile questo virus relazionale, cercando di far mettere in discussione l’idea stessa di maschile.
Abbiamo trovato altri uomini: non eravamo soli! Uomini che si sono uniti a noi e che hanno allargato una conversazione iniziata a due, facendola diventare un “coro” di voci, a oggi costituito da 12 persone stabili.
Il Gruppo di Condivisione L.U.I. – :
- s’incontra periodicamente ogni 15 giorni,
- generalmente il lunedì sera, in fascia serale, per permettere a tutti di partecipare il più possibile, dalle 20.30 alle 22.30.
- E’ un gruppo aperto in cui le persone possono transitare o stare per un tempo a loro consono.
- L’ingresso nel gruppo avviene per “cooptazione”, nell’ipotesi in cui qualcuno dei partecipanti del gruppo conosca una persona che possa essere interessata a frequentare; altrimenti le persone possono contattare l’Associazione, attraverso i nostri recapiti (sito: www.associazionelui.it, mail: lui@associazionelui.it o tramite cell: 0039 334/3296864), chiedendo un primo colloquio conoscitivo, su appuntamento, con i referenti dell’Associazione, per comprendere se il gruppo faccia al caso suo o meno.
- Il gruppo ha la peculiarità di non avere un conduttore, ma ciascun partecipante può essere il facilitatore della serata, portando un tema che reputa importante per il maschile, proponendo quindi un’attività per riflettere sul tema in oggetto coadiuvato dai referenti dell’Associazione.
- Una regola fondamentali del gruppo sono quelle di non giudicare ciò che gli altri esprimono ma di rispettare il sentire individuale di ciascuno.
- Un’altra regola aurea, proveniente dal movimento delle donne ed è quella di “partire da sé” e non dal “sentito dire comune”: “il privato che diventa politico!”
Detto questo riporto fedelmente le diverse testimonianze dei partecipanti per darne valore, risonanza e speranza per altri uomini di venirci a conoscere o meglio ancora di dar luogo anche loro a un cambiamento culturale:
Paolo 72 anni, insegnante in pensione. Sono entrato nel gruppo 7 anni fa. La frequenza di questo gruppo mi serve per superare le mie fragilità attraverso anche le esperienze e la condivisione con gli altri. Ogni riunione è fonte di nuove emozioni che mi arricchiscono molto.
Saverio 73 anni docente universitario in pensione. Frequento il gruppo L.U.I. da più di 8 anni. Nonostante la differenza di età mi sono sempre sentito accolto con affetto e considerazione. Tutti quanti mi hanno dato tantissimo e esco dalle riunioni arricchito e entusiasta.
Anche io preferisco scrivere..sono Maurizio…58 anni…Frequento il gruppo da circa 8 anni…per me entrarci è stato prima di tutto una sfida con me stesso…ma allo stesso tempo volevo portare la mia testimonianza delle varie sfaccettature di maschile…nel mio caso è stata quella di introdurmi nel gruppo come portatore della disforia di genere…sono biologicamente un uomo a tutti gli effetti…ma è solo un sarcofago nel quale si racchiude una donna in tutti i sensi…non ho mai fatto la transizione e sarebbe troppo lungo spiegare i motivi…mi sono chiesto…ma che ci fa’ una donna,perché questo è quello che mi sento,in un gruppo maschile…allora mi sono detto..proviamo e vediamo il maschile da un punto di vista femminile..la cosa meravigliosa è quella di aver trovato un gruppo di persone stupende..che mi hanno accolto ed accettato in toto…senza pregiudizi…a volte ho avuto difficoltà ad affrontare certi temi..perché non li sentivo miei…troppo vicini ad un modo di pensare prettamente maschile…ma il regalo più grande che ho avuto è stato che confrontandomi con degli uomini ho avuto la conferma di essere quello che sono…cioè una donna in tutto e per tutto..perché nel mio percorso i dubbi non sono mancati…grazie ad ognuno di voi…siete veramente speciali.
Mi chiamo Domenico trentacinquenne, quasi trentaseienne a dire il vero. Al momento sono disoccupato, ho perso il lavoro a marzo del 2019, lavoravo come meccanico presso un’officina di una concessionaria auto di marchi prestigiosi. Da allora mi arrangio facendo lavoretti occasionali, contribuendo con non poche difficoltà al sostentamento della famiglia. Mi sono sposato da poco meno di un mese, con una persona straordinaria, precedentemente già sposata e con due figli che amo.
Faccio parte del gruppo di condivisione Lui da circa tre anni. Ne sono venuto a conoscenza grazie ad un amico che parlandomi di questa associazione e dell’attività che svolge mi ha invitato ad un incontro, suscitando in me interesse e curiosità. Questa occasione mi ha dato la fortuna di conoscere delle persone straordinarie. C’è una sensibilità particolare in coloro che fanno parte di questo gruppo, rispetto nell’ascolto dell’altro, mancanza di giudizio e di pregiudizio, empatia e desiderio di confrontarsi e sostenersi. Una delle cose che mi ha più colpito durante le attività è il modo con cui affrontiamo i vari incontri, ci sono serate dove c’è un approccio più fisico, altre orientate al dialogo, altre ancora a giochi, eccetera… ma in ogni attività ognuno mette molto del proprio, a servizio degli altri. Devo dire che sono grato ad ognuno dei miei compagni di condivisione, i miei amici, perché mi hanno dato molto e mi hanno fatto crescere. E vorrei dire ad ognuno di loro: “Grazie. Ti voglio bene”.
Matteo: sono entrato in un gruppo di condivisione maschile per……………..
conoscrmi meglio come uomo e come maschio attraverso l’apprendimento di
temi, modi e strumenti che mi permettono di capire meglio le mie
emozioni e di accrescere la mia conapevolezza. Gli incontri si svolgono
una volta ogni due settimane ed è bello poterrsi ritrovare in un
ambiente sicuro con persone emotivamnte attive, o che almeno sentono
l’esigenza volerlo essere, affroontando temi del nostro quotidiano ma
che nel nostro quotidiano abbiamo difficoltà ad affrontare per disagi
personali o barriere sociali.