25 Settembre 2014

Ricominciamo, sotto il segno di Robin

robin williams

E’ da tempo che pensavamo di scrivere un pezzo su Robin Williams ed oggi, questa, è l’occasione giusta.

Come tutti e tutte voi anche noi siamo rimasti particolarmente colpiti dalla morte dell’attore americano, ma più che per la perdita artistica (seppur cospicua), ci spiace aver perso un amico: un personaggio che portava allegria ed emozioni nelle nostre vite, attraverso i molti e disparati ruoli comici e drammatici interpretati.

E’ difficile parlare di qualcuno che abbiamo conosciuto solo superficialmente e comunque sempre attraverso i media, eppure rimane la sensazione (o l’illusione?) di aver compreso davvero l’essenza di quest’uomo, ovvero la capacità di far sgorgare sentimenti genuini, proprio a partire dalla propria sensibilità personale di uomo.

L’immagine di Robin che mi appare, pensando a lui, sono gli occhi luminosi e aperti, che rasserenano l’interlocutore. Certamente noi della generazione degli anni ’80 vediamo in quello sgaurdo l’alieno Mork, il Prof. Keating, Peter Pan, Mrs. Doubtfire, Patch Adams e moltissimi altri personaggi, tuttavia non mi pare di sbagliare nel pensare che quegli occhi azzurri fossero davvero gli occhi dell’uomo Robin Williams e non solamente quelli dei suoi alter-ego.

La virtù di essere capaci di donare un sorriso ed un’emozione agli altri è certamente un dono che Robin ha saputo ampiamente veicolare tramite la propria vita, almeno in quella di artista.

Recentemente ho rivisto l’intervista fatta a Robin da David Letterman nel settembre di un anno fa; in soli 12 minuti c’è racchiuso tutto quello che Robin è stato: un giullare dell’anima. Impressiona la capacità di Williams di affrontare tematiche importanti attraverso la continua ricerca dell’autoironia, della battuta bruciante, della lettura anticipata delle situazioni, della satira politica e dello star-system, il tutto condito da un vera e propria vocazione a presentarsi al grande pubblico come un anti-divo. C’è una parte in quell’intervista di Letterman in cui Robin racconta come è nata l’idea di tornare a fare una sitcom televisiva (The Crazy Ones, ndr) a trent’anni di distanza da Mork & Mindy; Robin ammette candidamente di aver accettato il ruolo del protagonista di quella serie TV perché il profilo del personaggio rispecchiava esattamente lui nella vita reale: un padre creativo e bizzarro, con dei figli, diversi matrimoni alle spalle ed un passato di droga e alcol. A questa dichiarazione segue una grossa risata del pubblico e dello stesso Williams. Con quelle parole Robin forse voleva esorcizzare il suo passato, oppure voleva lanciare un messaggio monitorio ai giovani, oppure voleva solo condividere una sofferenza. Chissà.

Il punto è che Robin Williams rappresenta oggi, dopo la sua morte, un personaggio immortale, un vero e proprio Peter Pan in perenne battaglia con Capitano Uncino. E noi, forse, ci sentiamo un pò i “bimbi sperduti” di una qualche “Isola che non c’è”, in attesa di vivere una nuova avventura con lui, ovviamente a lieto fine.

Una cosa è certa: cercheremo sempre di guardare le cose da una prospettiva diversa, osando: cercando nuove strade.

LUNEDI’ 6 OTTOBRE p.v. (ore 20) cominceranno le nuovo serate bimensili del Gruppo di Condivisione della nostra associazione. In questa occasione condivideremo le emozioni dell’estate appena passata. (Chi fosse interessato a partecipare può contattarci via mail: lui@associazionelui.it).

In questo tipo di incontri – motivati dalla spinta di stare insieme per confrontarci ed “imparare a stare insieme” nelle differenze – trovo una certa somiglianza con lo spirito degli incontri nella grotta dei ragazzi del film “L’attimo fuggente”. In questo senso spero che la nuova stagione di condivisione al maschile possa davvero aprirsi sotto il segno di Robin Williams, per poter mantenere sempre viva la nostra curiosità, la nostra voglia di progredire culturalmente, la nostra voglia di vivere appieno la vita (…”succhiando tutto il midollo della vita”…) , per poter finalmente esclamare:Oh! Capitano, mio Capitano, il tremendo viaggio è compiuto, la nostra nave ha resistito ogni tempesta: abbiamo conseguito il premio desiderato”.

 

(Gabriele Lessi)

 

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